Star Trek

Titolo originale:  Star Trek: The Motion Picture

Nazione:  Usa

Anno:  1979

Genere:  Fantascienza

Durata:  120′

Regia:  Robert Wise

Cast:  William Shatner, Leonard Nimoy, DeForest Kelley, James Doohan, George Takei

Produzione:  David C. Fein, Gene Roddenberry

Distribuzione:  CIC

Star Trek

Tra il 1966 e il 1969 esce negli USA una serie di telefilm destinata a lasciare una traccia nella filmografia di Fantascienza. Dopo un primo episodio che passò quasi inosservato, fu il secondo,Where no one has gone before, a far accettare l’idea della serie classica agli executives della TV: Star Trek, audace e innovativa creazione di Roddenberry, stava per diventare  una leggenda e un fenomeno di culto tra gente giovane, colta, intelligente.    La scelta è quella di proporre una nave, l’Enterprise, il cui equipaggio appartiene in gran parte alla specie umana, affiancata da esseri nati in altri mondi, ma perfettamente assimilati – come forma primaria – agli uomini. Sono solo pochi dettagli fisici a segnalare la loro diversità, così come accade alla maggioranza degli esseri coi quali l’Enterprise, nel corso del suo perenne viaggio, viene in contatto.

La serie viene girata quasi interamente negli studios e riconduce ad un ambito realistico o, comunque, quotidiano,  sia gli oggetti utilizzati, sia l’abbigliamento e l’immagine dei personaggi. Se prendiamo come campioni dieci diversi episodi della serie, vediamo-il look tipico degli anni Sessanta, dalle acconciature al trucco nell’equipaggio (1 e 2);-l’impiego di abiti monacali come segnale di potere e sapienza;-il ricorso a costumi d’epoca (settecentesco e medioevale);-l’alterazione dei tratti del volto o della calotta cranica;-la presenza di “mostri” derivati da Star Wars e dai films giapponesi di Godzilla.

Star Trek si configura, dunque, come una serie “domestica” che intende essere rassicurante e accattivarsi un pubblico ampio e familiare. Il realismo si impone come categoria dominante,  allineandosi con le istanze della pop-art americana, il cui più geniale esponente, Andy Warhol, comincia proprio nel 1960 la sua produzione artistica. Le affinità che mostriamo in questa scheda fanno riferimento, più che a derivazioni dirette, a scelte stilistiche riassumibili in:-fotografia di volti contemporanei;-riproduzione esatta di oggetti d’uso comune;-deformazione parziale del volto;-raffigurazione semirealistica di look spaziali;-rappresentazione di animali;-raffigurazione di immagini appartenenti ad altre epoche e civiltà, ricollocate nel presente;Sarà 2001 Odissea nello spazio a riportare l’onirico e il fantastico nella narrazione e nella rappresentazione.

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